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Balzaretti: “Smetto con il calcio giocato, per me inizia un nuovo percorso”. Baldissoni: “Entrerà nella direzione sportiva. Esempio di grande valore”


Alle ore 12 presso il centro sportivo di Trigoria, la conferenza stampa di Federico Balzaretti che lascerà il calcio giocato per entrare a far parte dello staff giallorosso. Di seguito le sue dichiarazioni:
“Grazie per essere venuti. Per me è una giornata molto importante. La prima notizia da dare è che smetterò con il calcio giocato. Purtroppo il grave infortunio che ho avuto nel’ultimo anno e mezzo legato alla pubalgia, di cui ancora soffro, ha condizionato questa scelta. Facendo una riflessione, dentro di me ho pensato che questa fosse la decisione migliore da prendere. Quando non puoi giocare al 100% non è più il caso di continuare. Ho un grande amore per questo sport e ringrazio lo staff della Roma e le persone che mi sono state vicine, in particolare Fabrizio Iacorossi, che mi sono stati vicini in questo anno difficile. Come squadra siamo riusciti a raggiungere il secondo posto e per me stare insieme ai ragazzi negli ultimi due mesi è tato bellissimo. Sono molto felice di aver disputato gli ultimi 90 minuti all’Olimpico, con la presenza dei miei bambini. Ringrazio la mia famiglia che mi è stata sempre vicina. Fin da ragazzo, quando ho cominciato a far diventare il mio sogno una realtà, vivere giocando a pallone… Scusate (si emoziona, ndr). Continuo con il ringraziare anche le società che mi hanno cresciuto calcisticamente, tutti voi, il mondo arbitrale e tutti i miei compagni di squadra che mi hanno fatto vivere un’esperienza bellissima e mi hanno fatto gioire del mio lavoro. Ringrazio ancora tutti. Ora inizieremo un nuovo percorso che spero sia altrettanto bello”.
La parola passa al direttore generale Mauro Baldissoni: “Le storie di successo sono scritte da uomini in grado di esprimere valori di livello superiore. Federico ha fatto riferimento all’ultimo anno in cui non ha giocto ma è stato accanto alla squadra. Questo è stato un esempio di grande valore. A noi dirigenza non è sfuggito. Ci dispiace di questo addio al calcio ma abbiamo proposto a Federico di continuare a lavorare con noi per quel tributo umano che può darci. Continuerà all’interno della direzione sportiva”.
Cosa ti aspetti?
“Le motivazioni sono tantissime. Sono molto sereno grazie alla mia famiglia con la quale ho preso questa decisione. Non vedo l’ora di iniziare quest’avventura. È un percorso che voglio fare perchè mi permette di rimanere nel mio mondo, il calcio. Abbiamo già iniziato a fare questo lavoro qualche giorno fa. Il ruolo di cui abbiamo parlato al momento non è presente, quindi per ora mi occuperò dei ragazzi che sono in prestito. Mi piace molto come lavoro perchè credo che sia un’esperienza molto importante quando sei giovane. Io l’ho vissuto a 17 anni quando sono andato al Varese. Per iniziare è un’esperienza che mi stimola tantissimo. Ce ne saranno altri perché il progetto Roma è in continua espansione”.
Cosa ti ha detto Sabatini?
“Sabatini mi ha detto di fare il corso da direttore sportivo, quindi andrò a Coverciano a farlo. Non mi ha dato tanti consigli perché abbiamo un rapporto particolare, ci conosciamo da 6 anni. Anche a livello umano siamo molto vicini”.
Cosa ti aspetti dalla squadra quest’anno?
“La squadra vuole crescere. Credo che la società si stia muovendo bene. Credo ci sia la possibilità di crescere e vincere. Però dobbiamo dimostrarlo sul campo. Sappiamo che ci sono delle difficoltà e dobbiamo stare attenti all’intero ambiente. Sappiamo che alla prima difficoltà sul campo piovono le critiche ma tutti quanti dobbiamo cambiare mentalità e si deve remare tutti dalla stessa parte”.
Adesso non avrai un ruolo nella prima squadra?
“Non si sa. Al momento no perché io l’ho chiesto. Sono troppo coinvolto è c’è bisogno di un minimo di distacco. Nella vita si diventa bravi e io ancora non lo sono”.
C’è qualcosa più bello nella tua carriera del gol al derby? Puoi raccontarci di Digne?
“Digne non credo sia ancora arrivato ma è un ottimo giocatore. Qua a Roma il gol nel derby rimarrà il ricordo più bello, però ci sono tanti ricordi belli. L’ultima partita, ripeto, per me è stato uno dei più importanti. Ce ne sono altri, come la Nazionale, l’Europeo”.
Come sei arrivato all’addio dal calcio?
“Ho preso questa scelta gradualmente. Il dolore è stato persistente nonostante le tre operazioni, quindi poi mi sono reso conto che non potevo essere il Balzaretti al 100%. Una volta presa questa scelta la società è stata fantastica a sobbarcarsi le mie spese, lo fanno poche squadre. È un valore aggiunto per questa società. Avere un incarico così importante a 33 anni è unico”.
Tra i giocatori in prestito della Roma chi pensi possa tornare e fare la differenza?
“Lo dirò a fine anno. Ora non lo so, probabilmente oggi il più pronto potrebbe essere Sanabria. Ma io seguirò i ragazzi dal primo all’ultimo senza fare differenze. Si devono sentire tutti parte della Roma. Grazie a tutti”.

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