Skip to main content

Monchi: Parla di scudetto? "Dico che bisogna essere ambiziosi, come lo siamo stati la passata stagione


A due giorni dall'esordio in Champions League in casa del Real MadridMonchi ha concesso una lunga intervista al giornale andaluso ABC de Sevilla. Ecco le dichiarazioni del direttore sportivo della Roma.



Un'altra estate pazza nella carriera di Monchi..
"E' il mio lavoro. Sono partiti dodici giocatori, alcuni molto importanti come Alisson, Nainggolan e Strootman e ne sono arrivati altri dodici, alcuni con un rendimento già consolidato, altri perché pensiamo che possano incrementare il patrimonio calcistico della società. L'obiettivo è mantenere la competitività della squadra e le grandi aspettative. Sono venuto a Roma con questa idea e non è cambiato nulla".



Come si gestisce una rivoluzione del 50% della rosa che è arrivata in semifinale di Champions?"Non nego che sia un compito complicato. Abbiamo creato aspettative molto alte e ora dobbiamo mantenerle. Se si ingaggiano dodici giocatori nuovi è perché io credo che sia il modo per arrivare a questo obiettivo, però dobbiamo essere prudenti. Non possiamo aspettarci che tutto funzioni come un orologio sin dalla prima partita. C'è bisogno di un tempo di adattamento e il nostro lavoro ora si sta concentrando sul ridurre al massimo questi tempi. L'inizio della Roma non ha fatto arrabbiare solo i tifosi, ma anche l'allenatore, i giocatori e me. Non siamo contenti, però ho una fiducia smisurata in questa rosa e nello staff tecnico. Capisco l'arrabbiatura dei tifosi ed è nostro dovere mettere da parte le spiegazioni e produrre fatti. Se la Roma vuole crescere, deve capire che un cattivo inizio in Serie A è un momento di crisi. Questo è sintomo di grande club, di obiettivi su larga scala".
Parla di scudetto? 
"Dico che bisogna essere ambiziosi, come lo siamo stati la passata stagione. Lottare e competere al massimo livello nelle tre competizioni. La Roma non può accontentarsi di essere un attore secondario, deve avere un ruolo da protagonista. Ce lo chiede la nostra storia, ma anche gli investimenti che stiamo facendo".
Pensa di poter competere con una squadra che ha vinto sette scudetti e ha il potere di rinforzarsi con Cristiano Ronaldo?
"E' molto positivo per la Serie A che arrivino giocatori come Cristiano. La Liga è diventata il miglior campionato del mondo grazie a giocatori come Messi, Neymar, Griezmann e Ronaldo. La Juve ha un potere economico indiscutibile, però lavora anche molto bene a livello sportivo. E' chiaro che ci sia un gap tra noi e loro o squadre come l'Inter e il Napoli, però è nostro dovere ridurre questa distanza e farlo nel minor tempo possibile per il bene del campionato".
Si è arrabbiato per il mancato arrivo di Malcom?
"Io non mi sono mai arrabbiato. Sono 20 anni che faccio questo lavoro e conosco perfettamente le regole del gioco. Quanto successo con Malcom non deve farmi guardare indietro. Bisogna accettarlo e non porto nessun rancore nei confronti del Barcellona e del giocatore. Ho vissuto molte situazioni simili, a volte sono andate a mio vantaggio, altre volte no. Leccarsi le ferite mi sembra da piccolo direttore sportivo".


Esordio al Bernabeu, che ne pensa?
"Non siamo stati molto fortunati nel sorteggio, è vero. Debuttare contro la squadra che ha vinto di più in Europa negli ultimi anni non è l'ideale, però proprio per questo lotteremo al Bernabeu, come abbiamo sempre fatto in tutti i campi. Con la cessione di Cristiano vedo un Madrid con una motivazione extra, con la voglia di dimostrare che possono raggiungere gli stessi risultati anche senza di lui e questo rende il Real una squadra ancora più pericolosa. Sono i grandi favoriti per la vittoria della Champions. I campioni non si abbattono ma continuano a lottare e tutti i calciatori del Real sono campioni e guardano sempre avanti per cercare nuovi obiettivi. I campioni on si fermano a pensare se questo o l'altro giocatore se n'è andato  e questo mi piace. Mi piace leggere le dichiarazioni dei calciatori del Madrid, perché non cercano scuse ma solamente nuovi titoli".
I tifosi del Real stanno pensando di fare un'ovazione a Manolas per il gol al Barcellona...
"Preferirei che ricevesse una bella dose di fischi per aver fatto il gol vittoria. Víctor Espárrago ci ha detto che quando si esce dal campo avversario applauditi è un brutto segno. Dico lo stesso su questa iniziativa".

Comments

Popular posts from this blog

Spalletti su Di Francesco: "La Roma gli anni scorsi lottava per lo Scudetto"

L'allenatore dell'Inter risponde a una domanda sulla Roma: "Di Francesco ha detto che sopra la Roma ci sono squadre che hanno fatto mezzo tiro in porta? Ha ragione" L'allenatore dell'Inter  Luciano Spalletti  in conferenza stampa ha risposto a una domanda su  Di Francesco :  " Di Francesco  ha detto che sopra la  Roma  ci sono squadre che hanno fatto  mezzo tiro in porta ? Se si riferisce a noi ha ragione lui, la Roma dovrebbe stare molto più in alto. Per esempio gli anni passati ha lottato per lo scudetto". Fonte: Ilromanista.eu

Bartelt: "DiFra è un grande. Quanti problemi con Zeman e Capello"

Ecco una parte delle sue dichiarazioni: Ricorda quella serata al Bentegodi in coppa? "Come no, indimenticabile. Segnai, presi una traversa e creai qualche altra occasione. I giornali elogiarono la mia prestazione. Tutti parlarono bene di me, tranne uno…". Chi? "Zeman, il mio allenatore. Mi prese da parte e mi disse che non era contento della prova, nonostante avessi fatto gol. Mi invitò a partecipare di più al gioco di squadra e ad entrare maggiormente nei suoi schemi offensivi. Io ero un attaccante di movimento, dribblavo, non davo punti di riferimento. Il sistema, invece, prevedeva meno tocchi e più profondità. Avessi trovato maggior sintonia con lui …". Con Capello come andò l'anno dopo? "Non fui convocato per il ritiro a Kapfenberg, alcuni dirigenti della società mi fecero sapere che non rientravo nei piani del mister. Io rimasi perplesso, per un motivo: Capello non mi aveva mai visto giocare. Poteva valutarmi. Successe qualche gi

Roma-Udinese, la probabile formazione

Alle ore 15 la squadra di Di Francesco scenderà in campo allo stadio Olimpico per affrontare i bianconeri dell'ex Delneri, reduci da quattro sconfitte in cinque gare. LA PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De Rossi, Strootman; Perotti, Dzeko, El Shaarawy